Pentecoste, Cappella degli Scrovegni. Giotto

Dagli Atti degli Apostoli 2, 1-4

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Giotto di Bondone

Giotto di Bondone (nato 1266-67 / 1276, Vespignano, vicino a Firenze – scomparso l’8 gennaio 1337, Firenze) è il più importante pittore italiano del XIV secolo. Probabilmente fu allievo del pittore fiorentino Cimabue, dal quale apprese i rudimenti della pittura.  Giotto si occupò della decorazione della Chiesa Superiore di San Francesco ad Assisi, della basilica di San Giovanni Laterano a Roma, della Cappella degli Scrovegni a  Padova,  del Crocifisso di Santa Maria Novella  e di opere architettoniche come il Campanile del Duomo a Firenze. 

La Cappella degli Scrovegni

Tra il 1303 e il 1310 Giotto eseguì il suo lavoro più influente, gli affreschi all’interno della Cappella degli Scrovegni a Padova. La costruzione e decorazione di questa cappella furono commissionate da Enrico degli Scrovegni, banchiere padovano, che intendeva farne un luogo di culto privato per la propria famiglia. 
L’affresco raffigura gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (genitori della Madonna), la vita di Maria e di Cristo, il Giudizio Universale e allegorie delle Virtù  e dei Vizi.

La Pentecoste

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