Il termine Pesach (in ebraico פסח), o matzot (in ebraico תוצמה גח), significa “passaggio” ed è la festa più importante per gli ebrei. Inizia il 15 di Nissàn (il settimo mese del calendario ebraico) e dura otto giorni. Ricorda l’Esodo e la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto sotto la guida di Mosé avvenuta oltre 3.300 anni fa. Essa viene ricordata anche come «la festa della libertà».
“La notte in cui la decima piaga colpì i primogeniti degli egiziani, gli ebrei fecero un segno sugli stipiti delle porte delle case con il sangue di un agnello”.
Hediqath-Chametz
Gli ebrei lasciarono l’Egitto in fretta, tanto da non avere il tempo di far lievitare il pane, da qui la tradizione che durante tutto il periodo della festa di Pesach è proibito nutrirsi di qualsiasi cibo che contenga lievito. Prima della festa gli ebrei eliminano, infatti, con una scrupolosa pulizia delle casa, ogni traccia di cibo lievitato (CHAMETZ).
La ricerca dello Chametz, chiamata hediqath-chametz, viene proposto ai bambini ebrei sotto forma di gioco alla vigilia di Pesach perché imparino questo divieto. Il gioco consiste in una ricerca di 10 piccoli pezzi di chametz, avvolti nella carta per non spargere le briciole, precedentemente distribuiti per tutta la casa, alla luce di una candela.
Il Seder
La sera della festa ogni famiglia si riunisce con i parenti più stretti per vivere il rito della cena pasquale chiamata Seder, che significa “ordine”, a base di:
Nel piatto del Seder trovano posto un bicchiere di vino per ogni commensale, che rappresentano la gioia legata alla liberazione operata da Dio, più un bicchiere dove nessuno deve bere perché destinato al profeta Elia, ossia a colui che annuncia la venuta del Messia. Inoltre, sono presenti pezzi di matzah ossia il pane azzimo (non lievitato). Quest’ultimo ricorda che gli ebrei in fuga non ebbero il tempo di far lievitare il pane, per la fretta di partire per l’Egitto, e mangiarono pane azzimo ( Lv 23,6).
Una canzone in inglese che spiega i sette elementi della cena pasquale
La lezione sulle azzime (matzot) del Rabbino di Roma
Haggadàh
Durante la cena pasquale viene letta l’Haggadàh (in ebraico הגדה), che significa “racconto”, un testo composto da brani biblici, in cui viene narrata la storia degli ebrei in Egitto con lo scopo di tramandare il racconto di generazione in generazione.
Versione animata e cantata dell’Haggadàh
In questo video di Micha Gamerman (cantante ed educatore della comunità ebraica di San Paolo, in Brasile), viene rappresentata con una simpatica animazione il rito della Pesach, con il Seder e il racconto dell’uscita degli ebrei dall’Egitto.
Ecco un’altra divertente versione della descrizione del Seder di Pesach attraverso un videoclip realizzato da Y-Studs, un gruppo a cappella della Yeshiva University di New York. La musica è tratta da “Thriller”, Il brano più famoso di Michael Jackson.
Had Gadya
Al termine della lettura del testo dell’Haggadàh si intonano le dieci strofe dell’Had Gadya (L’unico capretto).
Ecco una simpatica versione in inglese con testo.
Questo è il testo tradotto:
un caprettoVi ricorda qualcosa?
“Alla fiera dell’est” (1976), canzone del cantautore milanese Angelo Branduardi, è uno dei suoi brani più noti, ispirata, appunto, al canto ebraico pasquale Had Gadya.
Ecco tutte e due le versioni animate.
Ricetta della Charoset
La Charoset è uno degli alimenti simbolici del seder di Pesach. Il suo nome deriva dalla parola ebraica cheres (חרס) che significa “argilla”, e rappresenta la malta usata dagli antichi schiavi ebrei in Egitto per fabbricare mattoni.
La ricetta è stata presa da sito dedicato allo studio della Torah e dell’ebraismo.
Scarica la scheda da completare sul Seder