La preghiera nelle religioni


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Ebraismo

Nella religione ebraica tra le preghiere più importanti che vengono recitate in Sinagoga e, prima di coricarsi, vi è una composizione di brani biblici detta Shemà Yisrael  il cui inizio è: “Ascolta Israele, il Signore è nostro Dio, il Signore è uno. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua persona e con tutto il tuo vigore… “

Lo Shabbat, il giorno del riposo per gli ebrei, inizia venerdì dopo il tramonto e si conclude all’apparire delle prime tre stelle del sabato sera. Lo Shabbat comincia con il kiddush, la preghiera in cui ringraziano Dio di aver creato il mondo in sei giorni e di essersi riposato il settimo, durante il quale si benedicono il vino e il tipico pane intrecciato, la Challah. Una parashà (brano della Torà) viene letta la mattina di Shabbat che si conclude formalmente con la cerimonia di Havdlah  benedizioni su vino, candele e spezie.

Islam

La preghiera è uno dei 5 pilastri dell’Islam, cioè degli obblighi fondamentali che ogni musulmano è tenuto a osservare. Sono  5 le preghiere che si fanno ogni giorno.

Ogni parte della loro vita dovrebbe ricordare loro di adorare Allah (la parola araba per Dio). Il mezzogiorno del venerdì (giorno sacro dell’islam), i musulmani vanno alla moschea per pregare, per leggere brani del Corano e per ascoltare la predica dell’imam. Queste preghiere del mezzogiorno si chiamano Jumah ( “preghiera del venerdì”). 

 

Buddhismo

I buddisti non osservano un giorno sacro settimanale. Alcuni buddisti, tuttavia, osservano l’Uposatha o un giorno di riposo, ascoltando e discutendo insegnamenti buddisti e meditazioni. I tempi e la frequenza di Uposatha si basano sul calendario lunare e possono variare.

I buddisti non adorano una divinità allo stesso modo dei cristiani, degli ebrei e dei musulmani. Venerano e rispettano il Buddha ma non lo vedono come un Dio. Per i buddisti, quindi, c’è la meditazione ma non la preghiera, un semplice dialogo spirituale privo di richiesta che aiuta la concentrazione mentale ritirandosi con se stessi nel silenzio. La meditazione viene praticata recitando i mantra, suoni sacri che vengono ripetuti come una sorta di preghiera, usando il “mala” (un rosario di 108 grani). 

Induismo

Nell’Induismo non esistono vere feste religiose o giorni sacri. 

La pratica fondamentale del culto hindu è il puja, il rituale di adorazione devozionale attraverso invocazioni, preghiere, canti e rituali. Il puja può essere compiuto in casa, nei templi ed in altri luoghi ritenuti sacri. Nei templi la puja è regolarmente fatta al mattino e alla sera

 

Cristianesimo

Per i cristiani la domenica, dal latino “diesis Domini” (giorno del Signore), è riservata settimanalmente al riposo e all’adorazione,  giorno in cui Gesù è risorto dai morti come dice san Marco nel suo Vangelo. La Domenica, inoltre, rappresenta un giorno speciale di riunione e di culto dei cristiani attraverso la partecipazione alla Messa.

Per i cattolici, la forma classica e antica di preghiera sono le ore canoniche, un’antica suddivisione della giornata che prevede inni, salmi, letture e preghiere.

La preghiera più importante per i cristiani è quella del Padre Nostro, insegnata da Gesù ai suoi discepoli. I cattolici, inoltre, non pregano solo Dio o Gesù ma chiedono ai santi di intercedere per loro.

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One thought to “La preghiera nelle religioni”

  1. Ci vorrebbe una forma di preghiera che racchiuda e rispetti almeno i più grandi gruppi di preghiera…le maggiori religioni e pensieri-movimenti di preghiera…un’unità di preghiera che dia più efficacia all’unione e alla stessa preghiera…dal proprio piccolo vissuto…

    Grazie…

    un motto: Fede, mele, carne, malva, un pò di vino…diritti e un pò di sana scienza…competenza ed esperienza…educazione…

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