Il presepe, storia e tradizione

Presentazione multimediale sull’origine del presepe

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La tradizione vuole che nel periodo natalizio venga addobbato l’albero di Natale e venga  fatto anche il presepe per ricordare la nascita del Bambin Gesù. Case, strade, fuochi, ruscelli e ovviamente la Sacra famiglia assieme ad altri personaggi ed animali fanno rivivere la Natività. La tradizione della rappresentazione della nascita di Gesù è un patrimonio della cultura italiana derivata da tradizioni medievali.

L’origine della parola

La parola “presepe” deriva dal latino “praesepe“ o “praesepes” e significa “mangiatoia”. Rimanda alla stalla nella quale, come è raccontato nel Vangelo di Luca, fu collocato il Bambino Gesù alla sua nascita. Nei vangeli apocrifi (provenienti dalla tradizione orale) si parla di una grotta, del bue e dell’asinello che con il loro alito riscaldano il piccolo Gesù.

Un po’ di storia

Le prime rappresentazioni della nascita di Cristo sono già presenti nelle catacombe a partire dal IV e III secolo. L’origine, però, viene fatta risalire alla notte di Natale dell’anno 1223, quando San Francesco lo rappresentò a Greccio, in provincia di Rieti. Con l’aiuto di pastori, contadini, nobili e frati del luogo, il Poverello di Assisi diede vita a quella che viene ritenuta la prima rievocazione della Natività all’interno di una grotta.
L’episodio fu magnificamente dipinto da Giotto nell’affresco che si trova nella Basilica Superiore di Assisi.

Il primo esempio di presepe “inanimato” fu realizzato dal noto scultore Arnolfo di Cambio ed è conservato nella Cripta della Cappella Sistina di Santa Maria Maggiore a Roma. L’opera venne commissionata nel 1288 dal papa francescano Niccolò IV (1288-1292), che voleva commemorare il presepe di Greccio.

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Inizialmente i presepi con figure di legno o di terracotta, venivano allestiti principalmente nelle chiese e nei luoghi pubblici sacri. Solo verso la metà del 1400 queste rappresentazioni cominciarono ad essere allestite anche all’interno delle case dove, ai materiali tradizionali si aggiunsero la cera e la porcellana. Nel 1600 con l’avvento del Barocco, si aggiunse l’elemento del paesaggio. 

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Ma è nel 1700 con i presepi napoletani che la rappresentazione della Natività raggiunse il suo culmine, particolarmente ad opera di Carlo III di Borbone (1716-1788), il Re di Napoli e di Sicilia, vero appassionato di quest’arte. 

Il presepe di questo secolo rappresentava proprie riproduzioni della vita quotidiana dell’epoca.

Parecchi anni più tardi il presepe si diffuse anche tra la gente più povera, naturalmente con statuine meno sfarzose e molto più semplici.

Numerosi sono gli artisti che hanno contribuito a definire lo stile del presepe napoletano. Fra i tanti Giuseppe Sammartino, uno dei più grandi scultori del 700 e realizzatore, tra l’altro, del celeberrimo “Cristo velato”..

Oppure Eduardo de Filippo che lo ha attualizzato in una delle sue commedie più note, Natale in casa Cupiello.

L’artigiano del presepe

L’artigiano del presepe progetta e cura ogni singolo pezzo in maniera esemplare utilizzando i materiali più disparati, con rappresentazioni artigianali uniche che diventano vere e proprie opere d’arte.

Via San Gregorio Armeno a Napoli è la strada famosa in tutto il mondo per le sue botteghe artigiane, per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale

I presepi più belli d’Italia 

 

Significato dei personaggi del presepe

Bambino Gesù: è il personaggio centrale, il Figlio di Dio e Redentore dell’umanità, è colui che porta la luce nel mondo.

Vergine Maria: simboleggia la fedeltà, la purezza e l’amore.

San Giuseppe: rappresenta la forza e l’obbedienza.

Re Magi, Gaspare, Baldassare e Melchiorre: simboleggiano la saggezza. Portano doni a Gesù e rivelano la natura divina di Gesù.

Stella di Betlemme: simboleggia la fede e la speranza che guida la vita dei cristiani.

 

 

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