La Bibbia: dalla pietra al libro

Nel corso della storia la Bibbia è stata scritta con e su  materiali diversi.
La Bibbia stessa ne menziona alcuni:

Il primo materialo utilizzato per scriverla è stata la pietra. Un esempio sono i dieci comandamenti.

(Esodo 31, 18- Esodo 34, 1-28). 

Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.


L’argilla è una roccia sedimentaria dall’aspetto terroso, molle e grassa che, imbevuta d’acqua, crea una massa plastica. In particolare veniva usata in Assiria e Babilonia, dove sono state trovate enormi librerie di tavolette di argilla. Si incidevano quando erano ancora morbide e poi venivano lasciate ad asciugare al sole. I documenti potevano in questo modo conservarsi per molto tempo.

Nel libro di Ezechiele 4, 1 leggiamo:

“Tu, figlio dell’uomo, prendi una tavoletta d’argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme.” 


Le tavole di legno, di dimensioni diverse e di diverso tipo (stuccate, grezze o cerate), erano generalmente usate dagli antichi per i loro scritti. Il testo veniva inciso con uno stilo metallico, in osso o avorio.

(Isaia 30, 8; Abacuc 2, 2)

“Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne”.


Il papiro veniva realizzato dalla pianta acquatica che cresce lungo il fiume Nilo, ed era utilizzato in Egitto già nel 3000 a.C. 

La canna di papiro veniva raccolta e tagliata in strisce sottili,  disposte in due strati perpendicolari, battuti e lisciati. 


Si ottenevano così dei fogli che venivano incollati o cuciti uno dopo l’altro, ottenendo in questo modo strisce molto lunghe. Alle estremità, poi, venivano collocati due bastoni in modo tale che la striscia potesse essere arrotolata in modo da formare un rotolo di papiro. Essi potevano essere lunghi anche 12 metri e ogni colonna di testo di solito aveva dalle 25 alle 45 righe.
La Torah fu scritta su rotoli di papiro così come il Nuovo Testamento, poiché era il materiale di scrittura più importante dell’epoca.  
I frammenti di papiro più antichi con testi biblici sono stati ritrovati in Egitto, dove si sono conservati perché il terreno è più secco. A Qumran nel 1947 furono ritrovati dei rotoli in pelle – conosciuti come i “Rotoli del Mar Morto”.

La pergamena è un materiale molto più resistente e costoso del papiro, in quanto ottenuto dalla pelle di animali quali l’agnello, il montone, il puledro, il vitello e il maiale.
La pelle veniva tesa su un telaio di legno e fatta essiccare. Trattata e lavorata fino a farla diventare perfettamente liscia, successivamente veniva tagliata e cucita in modo da ricavarne una lunga striscia che si arrotolava su bastoni.

Le pergamene hanno avuto un ruolo importante nella storia della Bibbia. Non è specificato nell’Antico Testamento ma probabilmente fu il materiale più usato dagli ebrei (Geremia 36,23).

Ora, quando Iudì aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché l’intero rotolo non fu distrutto nel fuoco del braciere.

L’uso della pergamena fu introdotto in seguito alla proibizione dell’esportazione del papiro da parte del re d’Egitto Tolomeo V Epifane (204-182 a.C.). 


Anche i frammenti dei piatti e delle anfore di ceramica rotte venivano usati come materiale per scrivere.  I cocci («ostraka» in greco) furono utilizzati per brevi testi biblici, lettere, conti della spesa, preghiere. Essi rappresentavano un supporto alternativo per la scrittura quando il papiro era introvabile o troppo costoso.

Gli strumenti utilizzati per scrivere

Vediamo alcuni strumenti utilizzati per la scrittura:

 -Uno stiletto di legno o di metallo usato per incidere l’argilla.

 -Una cannuccia, un calamaio e un vasetto per l’acqua come diluente, usati dagli scribi, dai copisti, dagli scrivani o segretari.

 -L’inchiostro sembra che sia stato utilizzato già dal terzo millennio a.C. ed era a base di fuliggine o di ossido di ferro rosso sospesi in soluzioni acquose di gomme vegetali o di olii sicattivi. 

 

Come scrivevano gli antichi?

 

A metà del I d.C. secolo i cristiani iniziarono ad usare il formato del codice, simile ai libri attuali, le cui pagine erano scritte su entrambe le facciate. I fogli venivano tagliati nel formato voluto, impilati uno sull’altro, legati nel mezzo con un filo e infine piegati.

 

 

Scopriamo ora il Codice Purpureo

Il Codice Purpureo di Rossano Calabro, (VI secolo) è uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento.  inserito nel 2015 nel programma Unesco “Memorie del mondo”.

Una divertente scenetta rappresentante la sorpresa

di un monaco alle prese per la prima volta con un libro